Letteratura in HD

Un annetto fa, dopo aver letto il romanzo Molto forte, incredibilmente vicino di J. S. Foer, sono andato a cercare il DVD della trasposizione cinematografica, diretta da Stephen Daldry. Ho trovato il film più coinvolgente – più vicino – del libro e la cosa, da fanatico della parola scritta, mi ha scioccato. Ha spalancato nella mia testa degli interrogativi.

Mi ha fatto pensare ad alcune delle letture che più mi hanno appassionato negli ultimi anni. L’American Psycho di B.W. Ellis, D.F. Wallace (soprattutto Infinite Jest e Caro vecchio Neon ), Molto forte, Incredibilmente vicino di J. S. Foer, Il Peso della Grazia di Christian Raimo. Tutte queste hanno in comune una grande abilità dello narratore di utilizzare la narrazione in prima persona per riprodurre con una risoluzione impressionante lo sguardo/voce e – di conseguenza – l’interiorità del protagonista di turno. È tutta letteratura che ti fa vedere i personaggi come Incredibilmente Vicini. Letteratura in HD.

Foer mi accompagna nell’elaborazione del lutto del piccolo Oskar Schell raccontandomi i suoi pensieri, le sue razioni, le sue manie, volontarie e involontarie, con una precisione di dettagli superiore a quella con cui io conosco il mio stesso dolore o quello delle persone a me care. Costruisce una gigantografia 10:1 del bambino. Lo stesso fa Ellis con le ossessioni di Patrick Bateman, Wallace nei monologhi del ciccione dentro Infinite Jest, Raimo con la narrazione del tormento da abbandono che soffre il suo Giuseppe.

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