Storia di una copertina

La prima copertina proposta da Elliot per Il figlio di Persefone è stata questa.

Sì tratta di un’immagine di indubbia efficacia. Trasmette un’idea chiara in modo immediato: super-bambino che sfida la fabbrica. Quello che non mi convinceva era proprio il bambino. Non lo riconoscevo. Era un piccolo supereroe catapultato da un altro mondo e da un’altra cultura, un bambino di Taranto non sfida l’ILVA con quell’atteggiamento giocoso. Così ho proposto di rielaborare il concetto cercando un approccio che sapesse meno di cultura POP made in USA.

Il coinvolgimento di Nicola Vinci mi ha subito rassicurato sul successo dell’impresa. Si tratta di un artista in grado di coniugare la facilità e la freschezza della comunicazione con la sensibilità richiesta da una tematica che tocca nervi scoperti di un’intera comunità.

Ecco le prime foto che ho ricevuto dal suo set, una casa storica di Verona. Non ringrazierò mai abbastanza il piccolo Liam Bertagnoli per aver accettato di posare seminudo al freddo. (Si possono notare lo scaldino e il fumo che cammina sul pavimento, una delle tante idee geniali di Nicola che poi non verranno sfruttate.)

La prima bozza di lavoro proposta da Nicola è stata questa.

Un ottimo inizio ma non volevo perdere l’elemento iconico della fabbrica e i richiami alla boxe erano forse ridondanti. La sera stessa ricevo la seguente. La copertina definitiva comincia a prendere forma.

Provo a suggerire un ulteriore passaggio, perché la fabbrica che vedo in questa foto mi sembra quieta, poco minacciosa.

Ci siamo. Quella è la fabbrica. Solo che ora Liam ha un’espressione fin troppo sfidante verso chi lo guarda e non convince completamente una certa cupezza dell’immaginane. Io e Loretta Santini (direttrice editoriale di Elliot) chiediamo, inoltre, all’artista di lavorare sui colori. Qui Nicola fa un vero è proprio miracolo. È incredibile come possa cambiare il tono di un’immagine virando due tinte. Un tocco di rosso, un po’ di celeste e voilà:

Togliamo il logo Asics e il capolavoro è servito. La copertina è questa. Deciso. (Anche se la fervida mente di Nicola si era appena messa in moto e continuava a partorire idee che non hanno smesso di mettere in crisi la nostra determinazione.)