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Quando finisco di scrivere un libro, lo metto in un cassetto, lo lascio riposare 4 o 5 mesi, quindi lo rileggo e lo riscrivo. Due o tre giri così. Poi lo rileggo ancora e provo a capire cose ne penso sul serio, come non fosse mio. Non ci riesco. Per fortuna non sono io a dover giudicare il libro, allora lo impacchetto e lo spedisco ai miei quattro editori preferiti. Aspetto quattro o cinque mesi, dispero, mi faccio meno esigente e lo mando a una decina editori che non sono proprio i miei preferiti ma comunque begli editori. Aspetto altri 5-6 mesi, mi dispero, lo spedisco a qualsiasi editore non pubblichi a pagamento.
Aspetto altri 5-6 mesi, mi dispero, cerco di far pace con l’idea di non riuscire mai più a pubblicare un libro e ci sono praticamente riuscito quando squilla il telefono. È uno dei primi quattro a cui avevo spedito il manoscritto. Tre giorni dopo firmo il contratto. La storia continua.