LA VISIONE, OVVERO: UNA RECENSIONE DOPO SETTE PAGINE

La Visione (Vision) è un personaggio dei fumetti Marvel, creato da Roy Thomas (testi) e JohnBuscema (disegni) nel 1968. È un sintezoide, un umanoide dagli organi sintetici. Se parliamo di “androide”, usiamo una buona approssimazione e ci capiamo meglio.

Le sue avventure si svolgono su territori battuti molte volte nelle storie di androidi, da Pinocchio in poi. Visione sviluppa una capacita di pensiero autonomo, si ribella al suo creatore,  si innamora, soffre, piange, sbrocca. Per dirla in due parole, prova “sentimenti umani”, e il tema prevalente delle sue avventure è proprio la lotta per mantenere (o dimostrare) la propria umanità.

Le storie del genere più interessanti, per quel che mi riguarda, sono quelle in cui il tema viene ribaltato. Chi ha una visione materialistica della realtà considera anche i sentimenti umani come una reazione chimica estremamente  complessa, non meno  meccanica di quella che potrebbe sperimentare un robot. Un racconto di androidi è un buon laboratorio per ragionare non attorno alla domanda “gli androidi possono essere umani?”,  bensì su quella speculare: “non è che per caso gli umani sono androidi?”

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